Che confusione e adesso che si fa? (Parte ottava)

Che confusione e adesso che si fa? (Parte ottava)

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ZUCCHERO e FRUTTOSIO

Siate sinceri, chi tra voi non ha mai comprato in farmacia o al supermercato un barattolo di fruttosio in polvere credendo e sperando che fosse meno dannoso dello zucchero? L’ho fatto anch’io, eh! Non vergogniamoci per carità.

 Ce lo hanno fatto credere per anni e per ottime ragioni. Bisognava preparare il mercato all’arrivo del fruttosio e dei suoi derivati in larga scala, quindi quale modo migliore se non quello di raccontarci che era più sano dello zucchero?

L’uomo per milioni di anni ha assunto una modesta quantità di fruttosio, circa 18-20 g al giorno, proveniente in larga parte dalla frutta e più raramente sotto forma di miele. Ma a partire dagli anni cinquanta questa dose è via via aumentata fino ad arrivare agli attuali, circa, 80 g al giorno. Com’è possibile assumere tanto fruttosio ogni giorno senza accorgersene? Per capirlo basta leggere con attenzione le etichette dei cibi e cercare voci quali: sciroppo di glucosio-fruttosio, zucchero invertito, sciroppo di mais, zuccheri della frutta, etc. Tutti ingredienti presenti in abbondanza negli alimenti industriali di cui normalmente ci nutriamo, ahimè.

Mi chiedo: ma perché l’industria alimentare ha voluto usare così abbondantemente questo ingrediente? Semplice: costa poco e rende molto.
Il fruttosio viene estratto chimicamente dagli scarti della frutta oppure prodotto tramite reazioni chimiche industriali a partire dal mais; dolcifica gli alimenti più dello zucchero e ad un costo inferiore, li rende più soffici e contribuisce ad allungarne la scadenza. Ecco perché il fruttosio assunto, nolenti o volenti, è aumentato a dismisura, portandosi dietro gravi rischi per la salute.

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Studi recenti dimostrano come il fruttosio contribuisca ad aumentare i livelli di acido urico nel sangue, il quale è direttamente implicato nel rischio di far sviluppare insulino-resistenze e quindi diabete, ipertensione, cardiopatie, malattie renali e tumori. La faccio più semplice: l’assunzione costante e soprattutto smodata di fruttosio induce nell’uomo tutti i segni caratteristici della sindrome metabolica. Alterazioni queste che protratte nel tempo non possono non creare danni alla salute. Parliamo di una percentuale di adulti italiani ammalati di sindrome metabolica che si aggira attorno al 37%. Francamente è troppo.
E rischi per i bimbi? Parecchi, direi. Basti pensare alla quantità di junk foods che, sicuramente in buona fede, propiniamo e diamo ai nostri figli.
Attenzione. Il fruttosio non è un veleno, né lo sono gli altri zuccheri in cui esso è contenuto (sciroppo di agave, miele, zucchero bianco, zucchero di canna, sciroppo di mais). Ma da un punto di vista tossicologico è la dose che fa il veleno. L’uomo consuma fruttosio da sempre, ma solo negli ultimi 50 anni ne ha quintuplicato l’assunzione. Fra l’altro gli alimenti ai quali viene aggiunto fruttosio, sono anche ricchi di altre sostanze dannose: sto parlando ad esempio dei grassi vegetali idrogenati, dell’eccesso di acidi grassi Omega-6, di additivi e conservanti chimici.
Tutte queste piccole informazioni che vi sto dando sono cose risapute oramai da molto tempo, eppure grazie all’enorme abilità del marketing delle multinazionali del cibo, sono informazioni ignorate dalla maggior parte dei consumatori e la cui conoscenza può davvero aiutarci a vivere più a lungo e in salute.
Alcune semplice regole per Voi:
1) Non comprate mai alimenti che contengono zuccheri (di qualsiasi tipo) elencati tra i primi tre ingredienti.
2) Non aggiungete zucchero agli alimenti.
3) Se volete fare uno stravizio ogni tanto, Fatelo! Abbuffarsi di dolciumi una volta l’anno non vi ucciderà, purché poi torniate a nutrirvi in maniera naturale e sana, e quindi introducendo basse quantità di fruttosio.
Proteggersi dalle malattie più comuni del nostro secolo non è difficile, basta usare un po’ di buon senso e di conoscenza.
La conoscenza provo a darvela io, il buon senso ce l’avete già di vostro.
Dopodiché sarà solo una questione di libero arbitrio.
Alla prossima.
Gianni

Fonte di ispirazione primaria per questi articoli è stata la lettura del libro del Dott. Fabio Piccini “Dalla padella Alla brace”, Amazon KDP, 2017

 

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