Che confusione!! E adesso che si fa?? (parte quarta)

Che confusione!! E adesso che si fa?? (parte quarta)

A chi interessa il cibo? a tutti Noi.   
Chi si occupa di cibo nel proprio lavoro? Chef, ristoratori, dietologi, nutrizionisti, food blogger, critici culinari e via dicendo…
 
 
In realtà la faccenda è molto più complessa di ciò che sembra. Infatti quando parliamo dell’industria alimentare facciamo riferimento ad una filiera che va dal contadino, al produttore di concimi, al venditore di macchine agricole, al trasportatore di prodotti alimentari, al grossista, al proprietario del supermercato e poi come detto prima i ristoratori, i cuochi, dietisti e affini.
Facile capire come questo settore in Italia, ma anche nella restante parte del mondo Occidentalizzato, smuova ogni anno miliardi di Euro di fatturato, coinvolga migliaia di imprese e aziende, e dia lavoro a centinaia di migliaia di persone.
Dunque, se il cibo e la nutrizione rappresentano un business di così ampie proporzioni che coinvolge aziende che producono, trasformano, distribuiscono e vendono alimenti, capite bene che ciascuna di queste aziende sarà per ovvi motivi fortemente interessata a qualsiasi cosa i ricercatori (medici, biochimici e specialisti della nutrizione) possano dire a proposito del cibo e i politici successivamente tramite leggi, mettere in atto.
E siamo arrivati al punto focale dell’articolo: chi, come e perché compila e stila le Linee Guida Dietetiche Alimentari? Ricordo che queste linee guida indicano e danno un’idea di cosa una persona dovrebbe mangiare in termini di alimenti e nutrienti.
Domanda nella domanda: come mai la nostra specie, a differenza di tutti gli altri animali, ha bisogno di una tabella con le linee guida che indicano come bisogna alimentarsi?
Tutti gli animali che vivono in natura sanno autonomamente cosa, quanto e quando mangiare. L’uomo, no.
Tutto ciò poiché la nostra specie da circa 10.000 anni fa ha smesso di nutrirsi spontaneamente, dapprima “grazie” alla scoperta dell’agricoltura e della pastorizia e poi, negli ultimi due secoli, a seguito della nascita dei sistemi di produzione industriale del cibo.
Queste modifiche hanno stravolto totalmente l’istinto alimentare umano. È vero o non è vero che da quando l’Uomo ha libero accesso a disponibilità illimitate di cibo (costituite tra l’altro da alimenti quasi sempre raffinati, industriali e chimicamente modificati), ha perso il suo istinto di fame e sazietà? e che il suo senso del gusto e il suo appetito sono stati alterati fin nel profondo?
E io vi chiedo adesso: da chi dipendono le decisioni sul cosa, quanto e quando mangiare? Bè, io direi che le nostre scelte sono oltremodo influenzate da una serie di fattori che esulano dai veri bisogni fisiologici e naturali dell’Uomo, e che vengono condizionate dal background familiare e/o culturale, l’età, il sesso, condizione socio-economico, pubblicità, modelli televisivi, scelte filosofiche, morali, religiose e molto altro ancora. E se l’uomo ha perso la bussola, si è di fatto autocostruito la strada maestra che lo ha portato progressivamente alla massima diffusione epidemica di malattie metaboliche croniche (diabete, ipertensione, obesità, malattie autoimmuni, allergie, neoplasie, malattie dell’apparato digerente).
Un aiuto reale sarebbe potuto arrivare dalla nascita e formazione di professionisti del settore, in grado di aiutare la gente e orientarla verso scelte alimentari migliori tramite appunto divulgazioni di evidenze scientifiche, ricerche e formulazione delle sopracitate linee guida.
Ma un dubbio mi sorge spontaneo: non sarà mica vero che le linee guida ufficiali compilate da ricercatori e affini, e poi accolte dai governi e quindi dai cittadini, siano state create ed ufficializzate con un occhio rivolto più al marketing che alla salute pubblica? Ma voi dubitate, lo so, e allora, volete qualche esempio?
Da dove caspita è saltata fuori l’idea che la frequenza ideale dei pasti per la nostra specie dovesse essere quella di tre pasti principali inframezzati da due spuntini? Bè, non certo dalle tradizioni della nostra specie, visto che nel corso della sua storia e da quando è apparso sulla Terra, l’uomo non si è mai nutrito secondo questo schema.
Come mai non esistono linee guida che promuovono l’utilità totale e massimale del digiuno terapeutico, anche nelle sue svariate forme, quali ad esempio il digiuno intermittente? Forse perché il digiuno non permette alle aziende del comparto agroalimentare di vendere alimenti come vorrebbero?
Come mai alcuni tra i prodotti alimentari più salutari per l’uomo, i cibi fermentati, ricchissimi di probiotici vivi, non hanno mai trovato posto in nessuna linea guida ufficiale? Forse perché sono prodotti che chiunque può prepararsi in casa propria grazie al meccanismo della fermentazione spontanea?
Non è strano che le uniche raccomandazioni che mancano nelle Linee Guida siano proprio quelle che non incrementano la vendita degli alimenti? Sono tutte casualità o atti imposti, doverosamente programmati?
È possibile che mai nessuno si sia accorto di questo? È possibile che tutto ciò che ha guidato, salvato e fortificato l’uomo nei secoli dei secoli attraverso carestie, privazioni e adattamenti, debba essere completamente ignorato, criticato, dimenticato e rimosso?? Dov’è finita la saggezza dei popoli? Per non parlare della loro salute e felicità…
Linea guida numero 1: il nostro corpo è programmato per resistere alla scarsità di cibo, non al suo eccesso. E quantomeno che sia Vero Cibo, non il cibo dei supermercati, cibo plastificato, cibo contraffatto, cibo che non nutre e non sazia.
Nessuno ha mai notato come man mano che le suddette linee guide venivano diramate, la salute metabolica di coloro che le seguivano peggiorava sempre più?
Cosa sono queste linee guida? A chi sono rivolte, quindi?
 
dfdsfnonna                 
A questo punto mi viene da pensare che siano Consigli per gli Acquisti piuttosto che raccomandazioni sanitarie. Tutto quello che faccio, è, come avrete capito, soltanto pormi delle domande, e riflettere. Stop.
Sintesi: la attuali Linee Guida dietetiche alimentari sono inadeguate e/o francamente errate. Se la causa della loro imprecisione sia casuale o intenzionale, alla fine, purtroppo per Noi, il risultato non cambia. La scienza, a differenza della Fede, funziona solo grazie all’onere della prova delle proprie affermazioni. E attualmente, quasi nessuna delle Linee Guida attuali, a quanto mi risulta, sembra aver raggiunto il proprio scopo, vale a dire migliorare lo stato di salute della popolazione.
Liberi di scegliere, di sapere, di dubitare, di mangiare come e cosa vogliamo. Io non so se qualcuno di voi ha ancora la fortuna di avere dei nonni, o meglio ancora dei bisnonni, vivi, accanto a Voi. Che siano loro le vostre più attendibili linee guida alimentari e di Vita, che possiate avvicinarvi a loro, abbracciarli, guardarli negli occhi e succhiare dalle loro menti tutti i ricordi, le conoscenze, le speranze e le virtù di una generazione ancora poco contaminata dal Progresso, dalle industrie, dalla malafede e dalla cattiveria gratuita.
“Ciao nonna, come va? Senti, volevo chiederti, ma tu, quando avevi vent’anni, cosa mangiavi? In che quantità e quante volte capitava? Come dici? Perché ti faccio queste domande? Meglio adesso che ci sono gli Ipermercati e i centri Commerciali, Internet e i telefonini? Ma noooooo nonna…dai…mi prendi sempre in giro, vero? Aiutami nonna, mi sento perso in questo marasma di niente Edulcorato di Tutto. Nonna cara, ti voglio bene, e sai cosa capisco ogni volta che parlo con te? Che voi eravate felici perché avevate tutto, pur non possedendo niente.”        
Con affetto, stima e riconoscenza
Tuo Gianni

*Fonte di ispirazione primaria per questi articoli è stata la lettura del libro del Dott. Fabio Piccini “Dalla padella Alla brace”,     Amazon KDP, 2017

 

 


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