Questo articolo parla di… Me. Te. Voi. Questo articolo è uno sfogo, una riflessione. Questo articolo è uno sprono, un incoraggiamento, uno stimolo, un incitamento. Questo articolo è “pieno di rabbia”, ma di una rabbia “salutare”, di quella che magari, chissà, potrebbe portare a dei cambiamenti.
Vedo tanta, troppa gente che sta male, che soffre, ma fa finta di. Che non si vuole bene, e consapevolmente o inconsapevolmente compromette continuamente il proprio benessere. Vi prego, smettetela di volerVi male. Amate Voi stessi. Rispettate il vostro corpo. Curatelo ed onoratelo, è il vostro tempio sacro. Non introducete in continuazione cibi spazzatura che saziano ma non nutrono; consumate cibi vivi, sani e freschi, la Natura ce ne offre in quantità. Imponete a voi stessi di praticare una qualche forma di attività fisica giornaliera, almeno 30 minuti al giorno vanno più che bene.
Non curatevi soltanto del vostro aspetto esteriore, ma voltate invece lo sguardo ai centri vitali nascosti agli occhi, perché c’è vita lì, dentro le vostra membra, dentro il vostro Io Esteriore; c’è un cuore pulsante, c’è un cervello, un fegato, un pancreas, un intestino ed uno stomaco, ci sono i polmoni, i reni, la tiroide, il surrene ed i muscoli…
Noi esseri vanesi e spesso arroganti, che cosa sappiamo di loro, “poveri organi indispensabili la cui unica colpa è quella di risiedere dentro il corpo e non fuori”? In che modo li nutriamo? Ci accorgiamo della nostra “parte” nascosta solo quando c’è un disturbo, un problema o un malessere. Ma perché? La salute non è una scienza perfetta come la matematica, ma è costituita, invece, da un insieme di fattori che co-partecipano per crearla e mantenerla. Non ci viene data e concessa per diritto divino. Dobbiamo garantircela e meritarcela grazie ai nostri comportamenti. Si lo so. A volte non è sufficiente mangiare bene e sano, fare attività fisica, non fumare e non bere. E per questo spesso superficialmente si pensa che se qualcosa deve accadere, allora, accade.
Non sono pienamente d’accordo, sapete? Parto dal presupposto, essenziale, che comunque sia, se voglio salvaguardare, per quel che posso, la mia Salute, devo compiere delle scelte, giuste o sbagliate che siano. Perché noi come esseri umani nel pieno della nostra facoltà decisionale autonoma, per quanto invincibili e/o indistruttibili ci consideriamo, alla fin fine possiamo agire e modificare solo alcuni comportamenti, possiamo eliminare solo alcuni fattori di rischio. Io posso scegliere consapevolmente se fumare o no. Io posso decidere volontariamente se e quanta attività fisica fare giornalmente. Io posso scegliere cosa mettere nel piatto quando mi siedo a tavola, ma, ahimè, non posso evitare di respirare il fumo delle auto o l’inquinamento dell’aria, cosi come non posso evitare che le onde elettromagnetiche dei telefonini, delle stazioni radio passino attraverso e dentro il mio corpo, e così via dicendo. E credo quindi fermamente che, laddove si abbia la possibilità di intervenire, sia un nostro onere farlo. Gli artefici della nostra salute siamo principalmente Noi. Quanto, e fino a che punto, le scelte che compiamo ripetutamente hanno un impatto sul nostro benessere? Forse non ci è dato saperlo, ma… Basta dare la colpa agli altri, al destino, al padreterno, alla genetica e alla sfortuna. Basta autogiustificarsi e/o autocommiserarsi. Siamo adulti. Allora comportiamoci da adulti. Studiamo, leggiamo, impariamo, capiamo e poi agiamo di conseguenza laddove ne abbiamo potere e facoltà. Tra l’altro, ormai, è risaputo che una sana e corretta alimentazione insieme ad una costante attività fisica siano necessari per ridurre al minimo le possibilità di insorgenza di alcune forme tumorali e malattie cardiovascolari, di diabete e ipertensione, ipercolesterolemie, obesità e disturbi gastrointestinali di varia natura. Perché, stavolta sì, abbiamo il dovere irrinunciabile di essere i principali responsabili del nostro destino. Con gli strumenti che abbiamo a disposizione.
Conoscenza. Esperienza. Consapevolezza. Istinto e Ragione. Strumenti chiari, semplici e soprattutto efficaci. A questo punto, anche prendere in mano una forchetta e un coltello, sedersi a tavola e scegliere CONSAPEVOLMENTE ciò che è buono e sano da ciò che invece potrebbe nuocere alla salute, può rappresentare una rivoluzione, la Nostra piccola rivoluzione. Riprendiamoci Noi Stessi. Possiamo e dobbiamo farlo. Da subito. Scusate lo sfogo, ma mi tormenta l’ultimo dubbio rimastomi: “Possiamo tutto. Ma, vogliamo?”
Ditemi di si…
Vi voglio bene
Gianni