Rinunciare alla Pasta? Non sia mai….

Rinunciare alla Pasta? Non sia mai….

“Vi Spiego perché rinunciare ai carboidrati fa male alla salute”.

Le diete «low carb», ampiamente pubblicizzate in questo periodo, non aiutano a ridurre la massa grassa. E, se troppo estreme, potrebbero mettere a rischio la salute.

 All’inizio è stata la volta del «low fat»: meno grassi ci sono nella dieta più sarà facile dimagrire, era questa la convinzione diffusa su larga scala, poi dimostratasi priva di fondamento.

Poi, a partire dagli anni '90, è scoccata l'ora del «low carb»: vuoi dimagrire? Hai una sola possibilità, eliminare quasi del tutto gli infausti carboidrati e mangiare tranquillamente ciò che più ti aggrada.

Il problema, purtroppo, è che a propagandare queste mode passeggere e pericolose, siano stati spesso e volentieri ricercatori, studiosi o medici che hanno volontariamente, e mi auguro in buona fede, dimenticato di ribadire  che «questi regimi non sono in grado di assicurare all'organismo il fabbisogno quotidiano di energia: né per un soggetto sedentario né tantomeno per chi pratica un'attività fisica a medio o alto livello poiché l'organismo ha bisogno di quantità adeguate di carboidrati: chi li riduce all’estremo può perdere peso, anche velocemente, ma non senza sottoporre a stress l’organismo. A lungo termine, una dieta sbilanciata pone a rischio la nostra salute».

Eppure, negli ultimi anni, i carboidrati sono da molti stati considerati «nemici» della linea. Da qui la scelta intrapresa da molte persone chiamate a perdere peso: tra i primi alimenti a sparire dalla tavola ci sono stati la pasta e il pane.

carbo2Le nostre cellule ricavano l’energia di cui hanno bisogno per svolgere le loro attività metaboliche continue attraverso l’utilizzo primario e il consumo del glucosio, la molecola costitutiva dell’amido della pasta e del pane. Attraverso complesse reazioni metaboliche che avvengono nei mitocondri e nel citoplasma delle cellule del nostro corpo, il glucosio viene “bruciato” in presenza di ossigeno per formare acqua e ATP, la molecola grazie alla quale il corpo umano immagazzina l’energia di cui necessita. C’è da dire che le cellule sono in grado di ottenere energia anche consumando e bruciando grassi. Diciamo quindi che prediligono il glucosio, ma che in determinate circostanze possono benissimamente utilizzare gli acidi grassi come fonte di energia.

Tuttavia le linee guida internazionali sono chiare: circa la metà dell’energia di cui abbiamo bisogno quotidianamente dovrebbe derivare dai carboidrati presenti nei legumi e nei cereali integrali (farro, avena, segale, orzo, frumento, riso, mais e anche “pseudo” cereali quali miglio, amaranto e quinoa) non raffinati. Via libera dunque a una o due (se non si consuma pane) porzioni di pasta integrale al giorno.

La pasta integrale è ricca di carboidrati complessi sotto forma di amido, ovvero carboidrati in grado di rilasciare glucosio nel sangue a poco a poco, quindi evita picchi glicemici e può essere consumata anche dai diabetici. In più contiene fibre, minerali e vitamine. Ovvio che la pasta da sola non basta per essere considerata un piatto bilanciato, ma deve prevedere l'abbinamento a un volume circa equivalente di legumi o pesce e a uno doppio di verdure.

I RISCHI DI UNA DIETA «LOW CARB»

Le diete a basso contenuto di carboidrati, se estremizzate, possono aumentare il rischio cardiovascolare, di insorgenza di alcuni tumori e arrecare danni al fegato e ai reni. La spiegazione di tutto ciò è essenzialmente dovuta al fatto che chi evita i cibi ricchi di carboidrati, spesso e volentieri volge lo sguardo ad alimenti ricchi di proteine, in quantità maggiori di quelle necessarie, ed è ormai confermato che l’eccesso di proteine è associato ad un aumento di svariate patologie del sistema nervoso, renale e digerente, oltre ad essere correlato ad un aumento di peso nel tempo. Oppure, escludendo i carboidrati dalla dieta, il cibo che si consuma è molto ricco in grassi saturi o peggio ancora in grassi vegetali idrogenati, e anche in questo caso i benefici apportati dalla modifica alimentare sono molto minori rispetto a quello che ci si aspetta, mentre i rischi di patologie aumentano di conseguenza.

dottr«Vale come sempre la regola che, pur tenendo presenti le linee guida generali, ogni regime alimentare va personalizzato in base alle esigenze legate allo stile di vita, alle caratteristiche fisiche e fisiologiche e ai gusti personali di ciascun individuo».

Commento finale: mangiate pane e pasta.

- Mangiate tutto ciò che volete, ma con moderazione e parsimonia.

- Intervallate le vostre abbuffate eventuali di cibo con periodi alternati di digiuno.

- Non fate mai mancare sulla vostra tavola verdura, frutta e legumi.

- Evitate cibi preparati, preconfezionati, precotti, cibi “morti”.

- Prediligete cibi freschi, “vivi”, genuini e sani.

- Muovetevi ogni giorno (a breve un nuovo articolo su quanto sia essenziale l’attività fisica per l’uomo).

Amatevi oggi in prospettiva per il vostro domani, pieno di salute e felicità.

Gianni Corallo


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